Segnalazione del Centro Studi Federici
Polizia Municipale a ‘scuola’ di antirazzismo. Seminari sul tema della società multiculturale con docenti musulmani e sinti
Un corso di formazione antirazzista per i vigili urbani di Bologna. E’ l’incarico affidato dal Comune all’associazione Eos, che per un anno si occuperà di laboratori e seminari per dirigenti e funzionari della Polizia municipale, sul tema delle differenze e della società multiculturale. Tra i docenti anche il presidente dell’Ucoii e della Comunità islamica bolognese, Yassine Lafram, e il numero uno dell’associazione sinti italiani di Bologna, Luigi Chiesi, insieme a Marina Pirazzi, fondatrice di Eos. Il progetto costerà poco meno di 5.000 euro.
Nel Piano locale contro le discriminazioni, il Comune di Bologna aveva previsto “specifiche attività di formazione rivolte al personale sul tema delle differenze e della società multiculturale” quindi “sviluppare un progetto di formazione rivolto al personale di Polizia municipale, riguardante l’organizzazione dei servizi di polizia locale all’interno di una società transculturale”.
La prima fase del progetto dovrebbe partire nei prossimi giorni: sarà distribuito un questionario a funzionari e agenti della Polizia municipale e su questa base sarà definito un programma di laboratori e seminari, che dovrebbe iniziare a gennaio, con termine previsto nella primavera 2019. Nel settembre successivo, si tireranno le fila sulla riuscita dei laboratori. I seminari si concentreranno su temi come le “discriminazioni dirette, indirette e istituzionali” o il “peso di stereotipi e pregiudizi e il peso del sistema di discriminazione istituzionale”, ma anche sul “rispetto dei diritti umani in polizia e degli obblighi etici e professionali di non discriminare all’interno e all’esterno della Polizia e di promuovere le pari opportunità.
L’iniziativa trova subito l’opposizione di Lucia Borgonzoni, consigliera e senatrice leghista: “A parte gettare un’ombra inquietante sulla quotidianità professionale di una categoria, rasenta il ridicolo” ha scritto in una nota “a tenere il corso sarebbero il Presidente dell’UCOII, a cui il Comune in tutti i modi vuole far costruire una moschea a Bologna, e il presidente dell’Associazione Sinti Italiani. Fondi rimborsati dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo che forse, farebbe bene a controllare per cosa vengono utilizzati, e buttati in un assurdo e offensivo progetto. Comunque solamente a Bologna musulmani e sinti possono andare in giro a fare insegnanti per i vigili”.
“Se fatto bene, potrebbe essere molto utile – scrive il consigliere comunale Umberto Bosco in una nota – tuttavia resto perplesso dal fatto che tra i docenti del corso si conti anche il presidente dell’UCOII nonché portavoce del Centro di Cultura islamica di Bologna il cui statuto prevede di conservare e rafforzare l’identità islamica, elemento che getta ombre su quanto sarà effettivamente insegnato. Talvolta valori e tradizioni di due culture confliggono in modo insanabile, in questi casi l’integrazione avviene solo se l’esponente della cultura in ingresso sacrifica alcuni aspetti della stessa. In materia d’integrazione, se ci si affida a maestri come Lafram, si rischia di fare un passo in avanti e due indietro”. (…)