LA PORTATA STRATEGICA DEL CONFLITTO LIBICO di F.s.

La Guerra civile libica continuazione di quella Yemenita
Haftar, ospite l’altro ieri a Roma del premier Giuseppe Conte, ha manifestato la volontà di voler continuare l’azione militare contro il Governo di unità nazionale nazionale guidato da Fayez al-Sarraj. 

I testimoni parlano di un comportamento insolente e sfacciato verso il premier italiano, tanto Haftar è solitamente deferente verso i leader di Egitto e Arabia Saudita. Va comunque considerato che mentre il premier Conte si stava intrattenendo con Haftar, l’ambasciatore italiano a Tripoli Giuseppe Buccino Grimaldi si confrontava con il Ministro degli interni del governo di Tripoli sotto attacco, Fathi Bashagha, storico esponente della Fratellanza musulmana e pragmatico consigliere del premier Sarraj.

fonte – https://sollevazione.blogspot.com/2019/05/la-portata-strategica-del-conflitto.html

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BLONDET, A CHE GIOCO GIOCHIAMO? di Piemme

Segnalazione di Giacomo Bergamaschi

[ 10 aprile 2019 ] Il filosofo Augusto Del Noce diceva di se stesso “non sono né reazionario, né conservatore, bensì tradizionalista”.
Accettando questa tassonomia come classificare Maurizio Blondet? Forse egli è un miscuglio delle tre categorie.

Ma non è di questo che voglio parlare quanto piuttosto segnalare un suo recentissimo articolo, Governo Draghi, via all’ultimo saccheggio.

Egli prende spunto dalle indiscrezioni secondo cui Mattarella si prepara ad insignire Mario Draghi del titolo di senatore per quindi candidarlo, visto che in autunno Draghi lascerà la Bce, a Presidente del consiglio di un governo Monti-bis.

E’ plausibile che l’élite eurocratica abbia in mente questa operazione? Sì lo è. Con Blondet siamo anche d’accordo che essa non solo va denunciata ma respinta con ogni mezzo. Dove sta quindi il problema? Sta che, prendendo spunto da alcune recentissime dichiarazioni

fatte da Di Maio alla trasmissione di Fazio (tese a tranquillizzare l’oligarchia ed a presentare il M5s come forza politica europeista affidabile), dopo averne dette di tutti i colori contro il Movimento 5 stalle, Blondet ne deduce, testuale:

«Con estrema rapidità, quasi ad un segnale convenuto, tutti gli attori si riposizionano per il nuovo quadro che porterà Mario Draghi al governo con l’appoggio dei 5 Stalle, oltreché del PD, le escort berlusconiane, e forse persino della Lega».

In parole povere Blondet, non solo da per scontato che avremo un governo Draghi senza passare da elezioni anticipate, ma che questo governo sarà appoggiato, oltre che da Pd e berluscones, dai Cinque stelle… e forse persino dalla Lega. Continua a leggere
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L'ISLAM POLITICO E LA DIMENSIONE SPIRITUALE DELLA GEOPOLITICA

Segnalazione di Giacomo Bergamaschi

Taluni interessanti e intelligenti commenti al mio recente articolo, per i quali ringrazio sin da ora gli autori, mi danno modo di approfondire meglio alcuni aspetti che, per forza di cose, ho dovuto tralasciare in quel contesto. La principale critica al pezzo non riguarda, a ben vedere, la ormai prossima centralità di una nuova missione universale mediterranea, né l’ormai prossimo nuovo ordine globale antiliberale social-confuciano a guida han, ma il ruolo che gioca e giocherebbe l’Islam politico in tale ambito.
A tal punto è necessaria una brevissima introduzione storico-culturale. La storiografia più avanzata, come una certa filosofia “idealistica” germanica ed italiana, vede nel modello di pensiero basato sulla strategia di guerra un autentico grado “metafisico-culturale”, superiore sia a quello scientifico sia a quello economico. A tal proposito, la stessa prospettiva di Samuel Huntington mi sembra assai chiara.

fonte – https://sollevazione.blogspot.com/2019/04/lislam-politico-e-la-dimensione.html

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MACHIAVELLI, SAVONAROLA E LA POLITICA ITALIANA

Il presente saggio riprende la posizione su Savonarola espressa dal nostro Matteo Castagna nel suo libro, che non cessa ancora di far discutere e che alcuni studenti vorrebbero tradurre in inglese e francese.
Il breve saggio che presentiamo ai lettori prosegue il dibattito in merito all’autonomia della politica ed il pensiero politico e filosofico italiano (da Machiavelli a Gramsci) iniziato con ETICA E AUTONOMIA DELLA POLITICA, quindi con ANTONIO GRAMSCI E IL GIACOBINISMO.

Il dilemma centrale machiavelliano è quello tra etica e politica. L’idealismo italiano, più conseguente di quello tedesco, radicalizzando la questione epistemologica, lo ha posto non a caso al centro della propria gnoseologia. Immanenza o trascendenza? Giovanni Gentile ne “La Filosofia di Marx” ritiene di aver espunto dal marxismo il nocciolo di trascendentismo naturalistico che ancora gli restava; ne “La riforma della dialettica hegeliana” la stessa operazione compie con la trascendenza teologica luterana che ancora rimarrebbe entro l’hegelismo. L’Assoluto hegeliano, quale Spirito santo luterano, si tramuta nell’Io immanente, atto in atto  e liberamente Pensante. La “riforma religiosa” dell’attualismo gentiliano permette di individuare la posizione di Gentile come unica nella storia della filosofia; quella che portando l’immanentismo alle conseguenze ultime, giunge ad affermare l’autentica visione e prassi religiose, sottraendola alle critiche dei panteisti e degli atei.

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ANTONIO GRAMSCI E IL GIACOBINISMO di Eos

 
Segnalazione di Giacomo Bergamaschi
[ 21 febbraio 2019 ]

Giorni addietro, nel breve saggio ETICA E AUTONOMIA DELLA POLITICA, Eos già segnalava il fondamentale legame tra Antonio Gramsci e Benedetto Croce. Egli torna sulla questione, contestando il punto di vista di chi invece, come Del Noce (e Diego Fusaro) sottolinea il filo rosso tra Gramsci e Giovanni Gentile
GRAMSCI SECONDO DEL NOCE  La lettura delnociana del gramscismo è un passaggio ermeneutico fondamentale. La massima realizzazione storica della filosofia gramsciana si ha nel periodo della contestazione italiana, che rappresenta da una parte il definitivo tramonto della via sovietica e del maoismo, dall’altra il declino gnoseologico della via della Scuola di Francoforte, di Luckàcs, Althusser, a vantaggio del volontarismo neo-idealistico gramsciano. Continua a leggere

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