Quest’uomo vuole riportare gli africani in Africa: “C’è tanta terra"

Promuovere il rientro volontario in Africa di quote di immigrati presenti sul territorio nazionale attraverso una politica di formazione professionale sviluppata in Italia in collaborazione e in sinergia con gli Stati africani di provenienza è uno dei punti programmatici dell’Ucai, l’Unione delle comunità africane d’Italia.
Nata per iniziativa dell’imprenditore Otto Bitjoka, punta alla ‘remigrazione’, ‘migrazione al contrario’ ed è stata lanciata a Milano, nella sede della giunta regionale lombarda, alla presenza del governatore Attilio Fontana.
“Vogliamo far rientrare mille cittadini all’anno in Africa offrendo corsi di formazione che diano loro le competenze per lavorare e creare sviluppo nei Paesi d’origine” ha spiegato Bitjoka.
Mille sono un po’ pochini, ma apprezziamo la buona volontà.
Anche perché Otto Bitjoka ha le idee piuttosto chiare. Di sicuro più chiare di Kyenge.
«Attenzione cari fratelli e figli miei, siete usati e sarete sistematicamente buttati via come la carta igienica, mi permetto di consigliarvi da vecchio leone disincantato. Non è più accettabile essere strumento di lotta politica nelle mani di una sinistra contro i sovranisti populisti». Continua a leggere

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Lombardia: Fontana sceglie "No al Gay pride, sì al Family day"

Niente patrocinio al Gay Pride, è una manifestazione divisiva e pertanto non va sostenuta».
Il governatore Attilio Fontana non intende concedere il logo regionale alla sfilata arcobaleno in programma il 30 giugno a Milano, lo ha confermato in un’intervista pubblicata ieri dal sito Lettera43.
É la linea che ha seguito peraltro anche a Varese, dove è stato sindaco per due mandati. «Io sono eterosessuale, ma non è che faccio una manifestazione per accreditare la mia eterosessualità. Le scelte in questo campo devono rimanere personali, sbandierarle è sbagliato. Il Gay Pride è divisiva e quando le manifestazioni sono divisive non sono mai da sostenere». Intende invece confermare la scelta dell’ex presidente Roberto Maroni che alla vigilia del corteo contro la legge sulle unioni civili (il ddl Cirinnà) nel 2016 illuminò il Pirellone con la scritta «Family Day». Continua a leggere

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