Come siamo arrivati a questo punto

QUINTA COLONNA
di Marcello Veneziani
Diciamo la verità, noi italiani siamo diventati irriconoscibili. Se dovessimo incontrarci per strada noi di oggi con quelli che eravamo appena dieci anni fa, non ci riconosceremmo e forse nemmeno ci saluteremmo. Ma come siamo arrivati a questo punto? Per capire il presente facciamo un salto indietro nel passato. Dunque dieci anni fa, di questi tempi, era diventato premier per la quarta volta Silvio Berlusconi. Era con lui al governo il granduca di Padania Umberto Bossi. Fini era diventato Presidente della Camera e delfino, successore in pectore. A Roma era stato eletto sindaco Gianni Alemanno. In quel tempo esisteva ancora Alleanza Nazionale. Lo sconfitto di quel tempo si chiamava Walter Veltroni. Non era ancora nato il Movimento 5 stelle, Di Maio era una maschera da stadio e Renzi non esisteva, un po’ come adesso; era una specie di boy scout, non era ancora sindaco di Firenze. Un altro mondo, la preistoria.
Ma cosa è successo per arrivare a questo punto? Mille sono i fattori, e non ne faremo tutta la storia. Ma vorremmo soffermarci su un particolare. L’Italia si era stancata della sinistra, allora come ora, era rimasta delusa dal suo ennesimo governo e si era votata ancora una volta al centro-destra e al suo Re, Berlusconi. Cosa è successo, a quel punto? Dovrei raccontare due storie, anzi tre.
La prima storia è che si scatenarono gli elementi contro quel governo. Crisi economiche mondiali, dall’America a noi; guerre economiche europee, primavere arabe che si abbattevano su di noi, guerre giudiziarie contro Berlusconi, complotti politici interni e internazionali, campagne di stampa. Insomma un triennio malvagio che poi finì col noto golpe bianco che estromise il governo Berlusconi. La sinistra non sa governare e non sa essere popolare, ma sa distruggere, ha un terribile potere d’interdizione e d’intimidazione. Continua a leggere

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Ultimi sondaggi politici elettorali. L’elettorato di centrodestra crede in Salvini

Cosa dicono le rilevazioni dei principali istituti di sondaggi

Ultimi sondaggi elettorali | Elezioni 2018 | Tutti gli aggiornamenti, sondaggio dopo sondaggio | Ultimo aggiornamento: 15 agosto sondaggi elettorali oggi

Sono passati cinque mesi dalle elezioni del 4 marzo 2018 (qui tutte le ultime notizie), chi voterebbero oggi gli italiani?

15 agosto – Sondaggio Nasi: l’elettorato di centrodestra crede in Salvini

Secondo un sondaggio condotto dall’istituto Ferrari Nasi pubblicato su Libero il 67 per cento degli elettori di centrodestra crede che Matteo Salvini, nonostante la coalizione di governo con il M5s, stia tutelando gli interessi della coalizione di centrodestra.
L’83 per cento crede che Salvini stia raggiungendo buoni risultati per gli interessi della coalizione. Solo il 12 per cento degli elettori di centrodestra non è soddisfatto.
Il 53 per cento dell’elettorato della Lega vorrebbe formare un governo con le sole forze di centro destra, vale a dire Forza Italia e Fratelli d’Italia.
La rilevazione è stata condotta dall’istituto Ferrari Nasi Consulenze/ AnalisiPolitica per Editoriale LIbero srl Continua a leggere

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I retroscena sulla presidenza Rai

Mentre Marcello Foa dichiara di rimanere in veste di “consigliere anziano”, il solito ben informato D’Agostino racconta alcuni retroscena interessanti, di cui in parte eravamo a conoscenza pure noi (n.d.r.):
L’OPA OSTILE DI SALVINI SU “FORZA ITALIA”: LE PORTE DELLA LEGA SONO APERTE PER GLI AMMINISTRATORI LOCALI CHE DECIDONO DI MOLLARE BERLUSCONI – IL CAV, CHE AVREBBE VOLUTO MEDIARE SU FOA, ERA CON LE SPALLE AL MURO: TAJANI HA MINACCIATO LE DIMISSIONI IN CASO DI RESA A SALVINI – E CON LUI, IN PRIMA FILA, CONTRO LA LEGA C’ERA GHEDINI – IL RISIKO DELLE NOMINE

1 – BERLUSCONI TENTENNA, I SUOI SI RIBELLANO E TAJANI MINACCIA LE DIMISSIONI DA VICE

Amedeo la Mattina per “la Stampa”

salvini berlusconiSALVINI BERLUSCONI

Ora le porte della Lega si apriranno, anzi si spalancheranno per gli amministratori locali di Forza Italia. E secondo il Carroccio sono tanti coloro che bussano alla porta di Matteo Salvini, il «Capitano» che ha le vele politiche gonfie di buon vento elettorale. Mentre vedono quelle azzurre flosce, con l’ Ammiraglio dell’ ex nave azzurra in disarmo, svogliato, poco interessato alla battaglia navale d’opposizione nelle acque giallo-verde. Finora l’ accordo tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini era di non farsi la guerra: nessuna apertura a parlamentari, a consiglieri regionali e comunali. Continua a leggere

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"Strategia del carciofo" Il lavoro del Quirinale e lo scudo a Gentiloni

Come aveva previsto Matteo Castagna, nell’intervista di ieri, il Presidente Mattarella prende tempo, in attesa che il centrodestra cerchi alleati, tra i singoli deputati e senatori, per avere una maggioranza in Parlamento. Intanto, c’è Gentiloni che continua l’ordinaria amministrazione…(n.d.r.)
Per trovare la maggioranza si va per esclusione «Ora non muoverà un dito». Un premier già c’è…
di Massimiliano Scafi
L’Europa lo invoca: «Abbiamo fiducia nel presidente». Il centrodestra, da Salvini a Tajani, lo incoraggia: «Contiamo sulla sua saggezza e la sua capacità».
Pure Di Maio lo blandisce: «Il capo dello Stato agirà con autorevolezza». Tutti lo guardano, tutti lo cercano, tutti aspettano un suo cenno, un coniglio dal cilindro, e lui che fa? Nulla, perché nulla è esattamente la cosa migliore da fare adesso. «In questa fase non muoverà un dito», dicono dal Colle, perché così saranno i partiti a muoversi. Mattarella non ha «chiusure pregiudiziali», è neutrale e vuole rispettare le indicazioni dei cittadini, dirà la sua al momento giusto.
La dirà ad aprile, quando i gruppi che saliranno al Quirinale dovranno presentarsi con una proposta concreta, fatta di programmi e numeri. Lì, dopo la decantazione post-elettorale, si vedrà se si riuscirà ad estrarre da due non-maggioranze un governo da dare al Paese. Essere subito troppo attivi può solo far precipitare la situazione. Continua a leggere

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Elezioni 2018, Matteo Castagna: "il centrodestra cercherà una maggioranza in Parlamento"

A cura di Nicola Pasqualato
Ho realizzato e messo in rete alcune interviste sull’esito del voto di domenica 4 Marzo ad esponenti politici, giornalisti, opinionisti, politologi. Ho ritenuto opportuno chiedere un commento a caldo anche a Matteo Castagna, che ieri pomeriggio mi ha risposto e rilasciato queste dichiarazioni, interessanti perché si comprende, anche tra le righe, che si tratta di persona che sa di cosa parla. Poi, si può essere o meno d’accordo con lui, ma di certo non si può dire che non sia chiaro. E’ l’opinione di un “addetto ai lavori”, con esperienza:

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