L’autunno caldo, lo spread e l’obiettivo di far cadere il Governo
Esistono naturalmente una serie di pressioni perché i cinquestelle rompano con la Lega, maggiormente temuta – almeno oggi – dalle élite euriste, sia per le sue posizioni dure sull’immigrazione e sia per il suo evidente euroscetticismo. Del resto, fu proprio la Lega a insistere perché Paolo Savona andasse al MES. E non è un caso che, a capo delle commissioni bilancio di Camera e Senato, ci siano due euroscettici di eccezione: Claudio Borghi e Alberto Bagnai. Insomma, questo Governo è quanto di più distante esista dal religioso eurismo che ci ha governato in questi ultimi venti anni (il peggiore dei quali sicuramente è quello subito nell’ultimo scorcio dell’ultima legislatura berlusconiana e nella passata legislatura).
Proprio per questa ragione, in tanti tifano per la rottura tra M5S e Lega, sognando il ribaltone, con un M5S rimaneggiato e più accondiscendente verso le politiche euriste. Le ragioni – si ribadisce – sono l’atteggiamento di totale chiusura nei confronti dei flussi migratori di massa dal continente africano e l’euroscetticismo. Entrambi mettono i bastoni fra le ruote al progetto di deflazione salariale e alla dissoluzione degli Stati nazione, in favore della sovrastruttura europeista. Eccoli dunque che agitano lo spauracchio razzista e nazionalista, per cercare di indurre l’opinione pubblica a credere che la strada intrapresa dall’attuale Governo di scontro con l’Unione Europea sia la peggiore e la più pericolosa per i destini del popolo italiano. Continua a leggere