Governo Lega-M5S, ecco contratto e rosa dei ministri

SalviniSegnalazione Wall Street Italia
di Alessandra Caparello
ROMA (WSI) – Più che una bozza di accordo per alcuni è visto come un guanto di sfida all’Unione europea capace di mandare in tilt i mercati finanziari. Parliamo del contratto che Lega e Movimento Cinque Stelle hanno messo a punto e che presto porteranno all’attenzione del Capo dello Stato dando così il via libera al nuovo governo.
Rispetto alla versione trapelata dall’Huffington Post nel nuovo contratto spariscono dei riferimenti spinosi come la creazione di un meccanismo di uscita dall’euro e la richiesta a Mario Draghi della Bce di cancellare i 250 miliardi di debito in capo all’Italia.
Tuttavia restano alcuni punti nevralgici che potrebbero incrinare i rapporti con Bruxelles. Senza contare che le coperture da trovare per tutte queste misure saranno notevoli e i vincoli di bilancio non consentono grande margine di manovra.
Alcuni punti del disegno programmatico necessitano ancora di qualche riflessione, come le aliquote della flat tax, la proposta di istituire un Cie regionale, la riforma della prescrizione, una normativa sulle moschee, fino all’impegno di sospendere i lavori esecutivi e ridiscutere in maniera integrale il progetto della Tav. Continua a leggere

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Pensioni, Draghi si schiera contro Salvini: meglio non toccare la legge Fornero

http://www.iltempo.it/resizer/600/315/true/1521627225954.jpg--pensioni__draghi_si_schiera_contro_salvini__meglio_non_toccare_la_legge_fornero.jpg?1521627226000di Filippo Caleri
E oltre alla Bce anche il Fmi ha già alzato il cartellino rosso contro una revisione dell’attuale normativa
La Banca Centrale Europea ha deciso: la Fornero non si tocca. O meglio se si tocca saranno dolori (finanziari) nel lungo termine. A Matteo Salvini, che sulla sua rottamazione ha costruito una parte del successo elettorale, saranno fischiate le orecchie. E la sfida che, in un ipotetico governo con la Lega dentro, si trova davanti è molto difficile. Considerato che anche altri organismi internazionali come il Fondo Monetario Internazionale hanno già alzato il cartellino rosso contro una revisione dell’attuale legge pensionistica.
In un recente studio tre economisti del Fmi Michal Andrle, Shafik Hebous, Alvar Kangur e Mehdi Raissi intitolato “Italy: Toward a Growth-Friendly Fiscal Reform” hanno spiegato che al momento la nostra spesa pensionistica, nonostante la criticata e dura riforma Fornero, con il 16% del Pil è la seconda più alta, superata solo dalla Grecia. Una considerazione che di fatto stoppa le velleità rottamatrici di Salvini. Al Fmi si è aggiunto anche Draghi ha fatto subito presente il suo pensiero sulla materia: “Molti paesi hanno già applicato delle riforme dei sistemi pensionistici dopo la crisi del debito sovrano, sebbene il passo delle riforme abbia fatto registrare un rallentamento di recente. Ulteriori riforme in questo settore sono essenziali e non devono essere ritardate, anche alla luce di considerazioni di politica economica”. Continua a leggere

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Pensioni, alert Ue: riforma Fornero non va toccata

Pensioni, alert Ue: riforma Fornero non va toccataSegnalazione di Wall Street Italia
di Alessandra Caparello
ROMA (WSI) – L’Unione europea lancia un nuovo avvertimento sul sistema previdenziale italiano. Nel rapporto adottato sul nostro Paese nell’ambito del pacchetto d’inverno del semestre europeo, la Commissione europea punta i fati sull’Italia e sulla riforma Fornero in particolare indicata come intoccabile.
Le seppur parziali modifiche apportate dai governi Renzi e Gentiloni sulla riforma previdenziale adottata dall’Italia nel 2011, sotto il governo tecnico guidato da Mario Monti, avrebbero di fatto parzialmente annullato le riforme delle pensioni che sono state fatte in passato con la conseguenza di aumentare la spesa per il periodo medio.

“La sostenibilità di lungo termine del debito pubblico italiano, assicurata dalle riforme delle pensioni fatte in passato, si sta lentamente deteriorando, tanto che l’indicatore del rischio della Commissione europea è passato da basso a medio (S2). La spesa per le pensioni in rapporto al Pil è aumentata di circa due punti percentuali, come risultato della crisi e della caduta conseguente del Pil nominale. La spesa pensionistica italiana è oggi la seconda più elevata dell’Ue e dell’Ocse, dopo quella greca (…) L’aumento delle passività implicite derivante dell’invecchiamento della popolazione era stato limitato dalle passate riforme del sistema pensionistico e sanitario, che avevano migliorato la sostenibilità di lungo termine dell’Italia.

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