I Gilet Gialli tornano protagonisti nelle strade. Macron vacilla
La presidenza Macron vacilla sotto i colpi dei manifestanti che vestono il gilet giallo. Vacilla davanti alla totale mancanza di carisma di un presidente che si è nascosto nel momento della crisi della Repubblica. Vacilla per l’imprevedibilità di comportamento di un uomo che ha fondato un movimento per il cambiamento e che invece è diventato il simbolo personificato della repressione.
Vacilla la Repubblica di Macron, la Repubblica dei Benalla, delle feste sfrenate all’Eliseo a ritmo di rap, del totale disprezzo per la Francia rurale e lavoratrice.
Sono due mesi che migliaia di francesi si riversano nelle strade ogni sabato, incuranti dei lacrimogeni, dei manganelli, dei proiettili di gomma, dei dieci morti tra i manifestanti uccisi da automobili presso i blocchi stradali. Se la rivolta due settimane fa sembrava spegnersi, il 5 gennaio una folla di 35000 persone, estremamente motivate, è scesa in piazza diffondendosi oltre i Campi Elisi e mettendo in crisi la polizia che non era preparata ad un simile scenario.
Il governo francese è debolissimo, il “cerchio magico” del presidente è compromesso dalle dimissioni di uomini chiave che hanno garantito l’ascesa di Macron, le promesse di aiuti fiscali formulate da Macron sono cadute nel vuoto.
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