Elezioni europee, Casini tifa per l'accozzaglia: "Tutti uniti contro i sovranisti"

Uno storico esponente di quella che nel suo libro “Cattolici tra europeismo e populismo” Matteo Castagna chiama “internazionale bianca” (il modernismo liberale in politica) ovvero Pierferdinando Casini, “democristo doc”, ex forlaniano, scopre le carte e dimostra ciò che è una delle tesi del saggio di Castagna: il “centro che porta inevitabilmente a sinistra” e si schiera con i mondialisti/globalisti/europeisti (n.d.r.):
Il senatore eletto con il Partito Democratico invoca un listone unico in vista della tornata elettorale di maggio
Emma Bonino, Laura Boldrini, Beatrice Lorenzin e Carlo Calenda. Pier Ferdinando Casini guarda a loro e a loro chiede, in vista delle elezioni europee di maggio 2019, di creare un fronte comune contro tutti i sovranisti.
Il senatore, eletto a Palazzo Madama con l’appoggio del Partito Democratico – ha vinto nel collegio uninominale di Bologna – fa il suo appello dalle colonne di Repubblica. Intervistato dal quotidiano, l’ex Dc, sciorina la sua ricetta anti populismi, così da affrontare al meglio l’asse Salvini-Di Maio. Con un’accozzaglia di tante anime diverse, diversissime. Continua a leggere

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E allora, da che parte stanno i cattolici?

RECENSIONE DEL LIBRO DI MATTEO CASTAGNA
di Mattia Rossi per Il Giornale OFF de Il Giornale
Ha fatto scalpore, qualche tempo fa, la copertina di Famiglia Cristiana contro il Ministro degli Interni Matteo Salvini («Vade retro Salvini», campeggiava in copertina sotto la fotografia del leader leghista). Poco dopo, però, il sondaggio del quotidiano Libero: l’85% dei cattolici sarebbe favorevole alle politiche del Ministro
E allora, da che parte stanno (o devono stare) i cattolici? Con quello che, comunemente, viene definito il populismo o con il mondialismo europeista? E sul fascismo? Dove posizionarsi per quanti si professano cattolici? Ma poi, quali cattolici? Quelli delle gerarchie ufficiali moderniste o quelli “integrali” e fedeli al Magistero cattolico di sempre?
Le risposte le prova a dare Matteo Castagna, giornalista e cattolico militante (responsabile del Circolo “Christus Rex – Traditio” di orientamento sedevacantista) nel suo Cattolici tra europeismo e populismo. La sfida al nichilismo (Solfanelli, pagg. 248, euro 17) da poco in libreria.
Appurato subito, da parte di Castagna, che «non può esistere un “cattolicesimo progressista”» e che «l’unico cattolicesimo possibile è quello “integrale”», sono numerose le dottrine che il giornalista veronese passa in rassegna (il savonarolismo, il contro-riformismo, il secondo franchismo, il neo-luteranesimo del nazismo) per poi spostarsi sul versante cattolico nel capitolo Cattolici integrali, gesuiti, modernisti, clerico-fascisti.
L’integrismo cattolico, spiega Castagna, «percepisce nell’internazionalismo bianco-gesuitico, democristiano-modernista lo strumento politico e teologico mediante il quale si va manifestando il più grande attacco, mai concepito, alla cristianità». Ne deriva che, secondo l’autore, «il pericolo fondamentale del connubio gesuitico-modernista sarebbe rappresentato, per mons. Benigni, dal fine della disgregazione sociale della Tradizione costantiniana e gregoriana occidentale; dall’antifascismo assoluto e dogmatico; dal democristianismo di sinistra; dall’antropocentrismo fanatico e relativistico tecnico-pragmatico e politicistico; dal rigetto delle XXIV tesi del tomismo; tutto ciò, se realizzato con la vittoria dell’antifascismo internazionale, avrebbe condotto al nichilismo neo-modernista e alla secolarizzazione”. Continua a leggere

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