Disney festeggia l'orgoglio sodomita

Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): a Roma un asilo abolisce le feste del papà e della mamma, mamma e mamma atto illegittimo dell’Appendino, diocesi di Torino critica la registrazione di due mamme
da Corrispondenza Romana

(LETTURA AUTOMATICA)
Disgustoso, ora, per “celebrare” il sedicente “orgoglio-gay”, anche i negozi Disney hanno varato una linea di merchandising a tema, come le orecchie “arcobaleno” di Topolino o le spille Lgbt da collezione. Il che non deve tuttavia più di tanto stupire: secondo quanto denunciato dall’agenzia d’informazione InfoCatólica, la Disney avrebbe più volte ospitato i «Gay Days» annuali non ufficiali a Disneyland e Disneyworld, suscitando critiche anche nello stesso mondo Lgbt.
Si tenga presente che durante i «Gay Days» sono previsti appuntamenti come fetish party quali il concorso per l’elezione di «Mr. Leather» oppure il «Bingo Porno XXX» ed altri eventi con nudi almeno parziali. La Disney in questi anni ha compiuto anche notevoli sforzi per “normalizzare” l’omosessualità tra i bambini anche attraverso la propria programmazione televisiva, genitori attenti! Ad esempio, con la serie I Fosters, andata in onda per cinque stagioni, dal 2013 al 2018, su ABC Family e ABC Spark in Canada. Questa serie è stata creata da Bradley Bredeweg e Peter Paige, dichiaratamente omosessuali: nella prima stagione segue le vicende della sedicente “famiglia” Foster, una coppia di lesbiche con bimbi biologici e adottati; nella seconda stagione, passa dall’omosessualità adulta a quella infantile: Jude, l’ultimogenito 14enne, bacia Connor, l’amico di scuola, che lo ha difeso quando fu vittima di episodi di bullismo. Continua a leggere

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Ecco perché l'Italia dovrebbe sostenere la Siria di Assad

http://www.ilprimatonazionale.it/wp-content/uploads/2018/04/Siria-bandiera.pngdi Eugenio Palazzini
La Siria non ci riguarda, se la vedano americani e russi. Noi abbiamo ben altri problemi da risolvere e in ogni caso chi volete che interpelli l’Italia, non abbiamo alcuna voce in capitolo. E poi parliamoci chiaro, perché dovremmo immischiarci negli affari di una nazione araba, al massimo limitiamoci a offrire il nostro sostegno agli Stati Uniti, anzi no alla Russia di Putin. Facciamo così, evitiamo proprio di esporci che è meglio. E’ questa una litania ricorrente, degna del miglior spirito fatalista e disincantato dei tempi. E’ al contempo però la visione più ottusa e insensata nei confronti della questione siriana. Ci sono infatti almeno quattro motivi fondamentali per cui non è ammissibile che l’Italia stia a guardare, che ci impongono anzi una presa di posizione chiara a sostegno della Siria di Assad. Ecco quali. Continua a leggere

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Il manifesto prolife che ha messo a nudo l'ideologia radicale del PD

Segnalazione di Redazione BastaBugie
Così come accadeva nei regimi comunisti, certe verità (oggi ad es. la foto di un embrione) gettano nel panico il sistema attuale… si avvicina anche per esso il tracollo?
di Rodolfo Casadei

(LETTURA AUTOMATICA)
«Nel comunismo come nella liberal-democrazia incontriamo la stessa peculiarità: ciò che è incidentale viene trattato come un problema sistemico, il che significa che tutto quello che accade è sistemico e nulla è incidentale nel sistema. Pertanto diventa naturale per i veri liberal-democratici – come lo era per i veri comunisti – perseguitare i loro colleghi a causa di un commento occasionale, o di una mancanza di vigilanza, o per una battuta inappropriata, rendendo la vita difficile alle persone indisciplinate con continue ammonizioni e creando nuove regole e leggi più severe. Facendo ciò, gli autoproclamati guardiani della purezza vedono se stessi come coloro che portano sulle proprie spalle il futuro della liberal-democrazia in tutto il mondo. Se non fosse per il loro sforzo e la loro dedizione, questa grande intrapresa politica, pensano, conoscerebbe battute d’arresto, e questo non sia mai detto. Come in ogni sistema costruito sulla violenza e sulle bugie, nel comunismo questa convinzione un po’ paradossale nella contemporaneità di invincibilità e vulnerabilità poteva essere facilmente spiegata. Si avvertiva che anche solo pochi pensieri e idee veri, una volta riconosciuti pubblicamente come tali, avrebbero messo a nudo la falsità dell’intero sistema e infine lo avrebbero fatto cadere. Anche i più illusi sostenitori del sistema sapevano che la verità era il suo più potente nemico. Ed è stata la verità in senso quasi letterale a farlo crollare. In una liberal-democrazia questo modo di vedere le cose sembra assurdo, perché il sistema è stabile e il principio della libertà di parola è iscritto nella Costituzione. Ma coloro che danno la caccia alla scorrettezza politica e lavorano al rafforzamento della correttezza politica credono o forse inconsciamente pensano che la stabilità del sistema non è così forte come ingenuamente si crede, che la libertà di parola non è così priva di problemi come certi malintenzionati ritengono che sia». (R. Legutko, The Demon in Democracy – Totalitarian Temptations in Free Societies, pp. 103-104). Continua a leggere

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Bufera su manifesto antiabortista a Roma: 'rimuovetelo'! e l'hanno rimosso ma l'obiettivo è stato raggiunto!

http://www.ansa.it/webimages/ch_700/2018/4/5/8c30871fdd1812f4fbb95e694fe2391a.jpg

Polemiche su maxi cartellone ProVita. Campidoglio, già diffidati (ANSA)

CONTINUA SU:

http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2018/04/05/bufera-su-manifesto-antiabortista-a-roma-rimuovetelo_789dcfec-82be-429f-8a18-a813af2a695e.html Continua a leggere

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Nella nostra scuola non abbiamo studenti disabili né stranieri

Segnalazione di Redazione BastaBugie

Scoppia la polemica per questa frase di una preside di un liceo romano e il ministro Fedeli minaccia sanzioni per obbligare la scuola ad essere inclusiva e multitutto
di Costanza Miriano

(LETTURA AUTOMATICA)
L’isteria collettiva del politicamente correttissimo ormai fa sì che se una preside, Clara Rech del liceo classico Visconti di Roma per fare nomi e cognomi, scrive su un documento di autovalutazione un dato oggettivo – “non ci sono alunni stranieri né disabili” – scatta la damnatio su Repubblica, il ministro Fedeli minaccia provvedimenti perché la scuola deve essere inclusiva e multitutto.
Bene, vorrei dire che il ministro ha ragione, la scuola deve essere inclusiva, cioè dare a tutti le stesse possibilità. Il principio è sacrosanto, ma chiediamoci che significa, in concreto. Inclusivo per me vuol dire che chiunque decida di studiare seriamente, da qualunque paese o estrazione sociale provenga, possa avere le stesse possibilità. È un bellissimo programma, sarei d’accordo. Così davvero si permetterebbe la mobilità sociale, attualmente impossibile in Italia. Se sei figlio di professionista ma sei un deficiente, se sei una capra e soprattutto se non studi, per arrivare all’esame di abilitazione che ti permetterà di occupare il posticino preparato dai tuoi nel loro studio ci devi mettere almeno trentasei anni di studio, cioè ogni anno dei diciotto del percorso scolastico lo devi ripetere. Questa, una scuola che boccia e seleziona, sarebbe una scuola davvero inclusiva, dove anche il figlio del fruttivendolo del Bangladesh se si ammazza sui libri può diventare avvocato, mentre il figlio dell’avvocato che non ha voglia di studiare può comunque trovare posto al mercato; e adesso scatta anche per me l’accusa di essere classista, immagino. Chiariamo: il fruttivendolo è un lavoro nobilissimo, ma non serve studiare tanto. Punto. Continua a leggere

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