Visegrad, la politica familiare inizia a dare i suoi frutti

Visegrad. La politica familiare inizia a dare i suoi frutti.

di Giuseppe Sandro Mela   –   Senza Nubi Nella Repubblica Ceka nel 1999 vi erano 1.13 nascite per donna, salite a 1.57 nel 2016. In Ungheria nel 1999 vi erano 1.28 nascite per donna, salite a 1.45 nel 2016. In Polonia nel 2010 vi erano 1.25 nascite per donna, salite a 1.32 nel 2016. Si tenga presente che in …
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Sovranisti al bivio tra Europa «leggera» e opzione Trump

del Prof. Paolo Becchi su Libero, 20/07/2018
L’immagine di Juncker, presidente della Commissione europea, visibilmente alterato e barcollante durante l’ultimo vertice Nato, rappresenta quello che attualmente è l’Europa meglio di qualsiasi altra cosa. L’asse franco-tedesco, di cui Juncker è l’espressione, è in coma, non etilico, ma comunque in coma.
Il gruppo dei paesi di Visegrad interagisce con gli Stati Uniti,e gli Stati Uniti hanno dichiarato apertamente sostegno alla Brexit, guerra alla Ue e appoggio a tutti quei Paesi come il nostro che con il nuovo governo hanno assunto un orientamento euroscettico. Diciamolo chiaramente: la politica di Trump non è per nulla «isolazionista», come sembrava dalla campagna elettorale. La politica estera americana è tornata completamente sotto il controllo dei neocon. Trump punta ora palesemente a disaggregare l’Europa, perché teme la crescita non solo economica ma anche politica della Germania. Forse non è un caso che Bannon in questi mesi sia così spesso in Italia, su «mandato esplorativo» di Trump o per proprio interesse, poco importa. Trump sta rivelando il vero volto della sua attuale amministrazione: a tutti gli effetti continua ad esercitare quel ruolo imperiale che gli Stati Uniti hanno avuto dal dopoguerra e che dopo la caduta del muro di Berlino, per alcuni anni, hanno esercitato da soli. Certo, ora c’è di nuovo la Russia di Putin, e anche la Cina, che si muovono sullo scacchiere internazionale, ma l’Europa?
Ecco, la strategia di Trump è evidente: puntare ad una disgregazione dell’Europa aiutando tutti quei movimenti populisti, sovranisti che stanno avendo successo in Europa. Qui si apre un grosso problema per l’Europa e per il nostro Paese in Europa. L’Italia si trova di fronte a due possibili strade: infliggere un duro colpo all’egemonia franco-tedesca oggi indebolita, sfruttando l’appoggio di Trump, ma correndo in questo caso il rischio di diventare la «testa di ponte atlantica» sul vecchio continente. Liberi dai vincoli europei, ma sudditi ancora una volta dell’Impero americano? Continua a leggere

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L’ascesa di Orban in Europa: l’Ungheria come modello alternativo

di Lorenzo Vita
L’ascesa di Orban in Europa: l’Ungheria come modello alternativo
Fonte: Gli occhi della guerra
Viktor Orban è diventato, negli anni, uno dei più importanti leader d’Europa. E adesso, il suo messaggio, inizia a penetrare in tutto il continente.
La vittoria di Janez Jansa in Slovenia, alleato di Orban, è un segnale inequivocabile. Non tanto nei numeri della vittoria elettorale, ma nel significato. Il gruppo Visegrad, quello di cui fa parte l’Ungheria, ha un nuovo alleato a Lubiana.
E i meriti di questa vittoria sono in larga parte da assegnare al premier ungherese che ha saputo non soltanto cavalcare l’ondata di protesta (in particolare sulla questione migranti), ma anche penetrare all’interno del dibattito politico. Messaggi chiari, parole semplici, significati profondi. Come l’ultimo appello rivolto al popolo sloveno “Votate per la sopravvivenza della nazione”.
I media e Orban in Slovenia Continua a leggere

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