Il ministero dell’Interno austriaco ha presentato una serie di misure per scoraggiare l’arrivo di migranti. Una, in particolare, sta facendo discutere: la possibilità di incarcerare preventivamente, e per decisione amministrativa, i richiedenti asilo ritenuti pericolosi.
A ispirare questo inasprimento della politica d’asilo è anche un fatto di sangue, che si è verificato non lontano dai confini svizzeri. A Dornbirn, lo scorso 6 febbraio, un 34enne turco ha ucciso un alto funzionario dell’ufficio sociale.
La vittima, dieci anni prima, aveva deciso di espellere il giovane turco dall’Austria poiché si era macchinato di alcuni reati. A inizio 2019, però, l’aggressore è rientrato illegalmente nel Paese e ha chiesto asilo, ottenendo di restare.
“Nelle direttive europee sull’accoglienza in materia d’asilo”, osserva il ministro degli interni austriaco Herbert Kickl a proposito della discussa misura preventiva, “questa carcerazione è contemplata se serve alla sicurezza nazionale e a difesa dell’ordine pubblico”.
Serve però una modifica della Costituzione, e quindi una maggioranza qualificata in Parlamento per la quale è necessario l’appoggio di altri partiti. Che sarà difficile ottenere, poiché nei piani di Vienna, la carcerazione preventiva sarebbe decisa non da un giudice, ma da funzionari.
tvsvizzera.it/ri con RSI (TG del 28.02.2019)fonte – https://www.tvsvizzera.it/tvs/qui-mondo/nuove-misure-in-austria_-carcere-preventivo-per-richiedenti-asilo-pericolosi-/44792336