Dopo la psicosi di qualche giorno fa, la collezione di deliri di Gad Lerner non si ferma. La cittadinanza non è un regalo, è un diritto. E l’autista che voleva bruciare 51 bambini va punito ma non due volte, questa la sintesi del suo pensiero recente, la cui seguente dichiarazione è stata pubblicata da Il Giornale:
“Salvini ha un atteggiamento che oscilla fra il bullo e il paternalismo. Ma la cittadinanza non è un regalo, è un diritto. Allo stesso modo, anche se è un ragionamento più impopolare, dico che è pericoloso parlare di revoca della cittadinanza per l’autista. Verrà punito, quasi certamente, per le sua condotta criminale. Che senso ha invocare un’ulteriore punizione che consiste nella revoca della cittadinanza? È un provvedimento che non era contenuto neppure nelle leggi razziali del 1938 e la nostra Costituzione lo vieta esplicitamente”
Leggi razziali, ovviamente fascismo, ovviamente più ius soli. Aggiunge il giornalista:
“Erano trascorsi 30 anni dal mio arrivo in Italia. Nel frattempo avevo fatto le scuole e lavoravo qui come giornalista. Ma era a discrezione dello Stato italiano quando riconoscermi la cittadinanza a cui avevo diritto. Era un’ingiustizia e lo è ancora oggi. Ed è questo che distingue l’Italia da altri Paesi, che hanno anche politiche meno permissive sulla cittadinanza ma rispettano le tempistiche previste dalla legge”.
Spiegare al signor Lerner la differenza tra lui e l’autista appare inutile. Immaginiamo e speriamo che il lettore ci arrivi da solo. In ogni caso, la collezione di deliri del giornalista italiano ormai è così densa da poterne scrivere un libro.
(di Stelio Fergola)
“Salvini ha un atteggiamento che oscilla fra il bullo e il paternalismo. Ma la cittadinanza non è un regalo, è un diritto. Allo stesso modo, anche se è un ragionamento più impopolare, dico che è pericoloso parlare di revoca della cittadinanza per l’autista. Verrà punito, quasi certamente, per le sua condotta criminale. Che senso ha invocare un’ulteriore punizione che consiste nella revoca della cittadinanza? È un provvedimento che non era contenuto neppure nelle leggi razziali del 1938 e la nostra Costituzione lo vieta esplicitamente”
Leggi razziali, ovviamente fascismo, ovviamente più ius soli. Aggiunge il giornalista:
“Erano trascorsi 30 anni dal mio arrivo in Italia. Nel frattempo avevo fatto le scuole e lavoravo qui come giornalista. Ma era a discrezione dello Stato italiano quando riconoscermi la cittadinanza a cui avevo diritto. Era un’ingiustizia e lo è ancora oggi. Ed è questo che distingue l’Italia da altri Paesi, che hanno anche politiche meno permissive sulla cittadinanza ma rispettano le tempistiche previste dalla legge”.
Spiegare al signor Lerner la differenza tra lui e l’autista appare inutile. Immaginiamo e speriamo che il lettore ci arrivi da solo. In ogni caso, la collezione di deliri del giornalista italiano ormai è così densa da poterne scrivere un libro.
(di Stelio Fergola)
fonte – https://oltrelalinea.news/2019/03/28/lerner-e-inesauribile-non-va-tolta-la-cittadinanza-allautista-dello-scuolabus/
“Spiegare al signor Lerner la differenza tra lui e l’autista appare inutile”.
Per quanto mi sforzi, a livello mentale non vedo,assolutamente, differenza alcuna.
G.Vigni