Strani fermenti della massoneria a livello internazionale

Segnalazione Corrispondenza Romana

Fermento sospetto della massoneria a livello internazionale: numerose le iniziative, i convegni, le assemblee, gli incontri in vista delle prossime elezioni europee, ma non solo.
In Francia l’amministrazione comunale d’Epône, nel Dipartimento di Yvelines, ha deciso di restaurare il «Tempio di David» (nella foto), considerato come il più antico edificio massonico nazionale. Situata nel parco del castello, questa struttura è stata costruita nel 1785. Gli affreschi, realizzati all’interno, raffigurano Benjamin Franklin al lavoro ed altre scene celebranti l’amicizia tra Francia e Stati Uniti. Qui si incontrarono Hérault de Séchelles e Danton, mentre fuori infuriava la Rivoluzione.
I lavori di restauro, il cui inizio è previsto per questo mese, ammontano a circa 241 mila euro, messi interamente a carico dei contribuenti, poiché finanziati al 40% dallo Stato, al 40% dal Dipartimento ed al 20% dal Comune. Curioso che i massoni se la prendano per qualsiasi agevolazione fiscale concessa alla Chiesa, per poi far pesare totalmente sulle tasche della povera gente gli interventi riguardanti le proprie opere… Continua a leggere

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L’immigrazione incontrollata e il rischio di una guerra civile in Europa

Segnalazione di Corrispondenza Romana
di Lupo Glori
«La guerra civile sta arrivando in Europa». A scriverlo è il giornalista britannico James Delingpole in un articolo (https://www.breitbart.com/big-government/2018/09/16/delingpole-civil-war-is-coming-to-europe-warns-german-politician/) pubblicato sul portale di news statunitense breitbart.com, in cui l’autore riporta le parole testuali a lui riferite, come si dice in gergo giornalistico, “off-the-record”, da un politico tedesco che ha chiesto di rimanere anonimo.
Delingpole precisa tuttavia come quanto a lui confidato a microfoni spenti dal suo misterioso interlocutore rappresenti in realtà il pensiero di tantissimi cittadini tedeschi, sempre più preoccupati dalla sconsiderata politica di accoglienza della loro cancelliera Angela Merkel, che negli ultimi tempi ha aperto le porte del paese a circa tre milioni di immigrati, la maggior parte dei quali maschi in età da combattimento provenienti da paesi musulmani.
Secondo il giornalista inglese, che ha potuto constatare tutto ciò di persona, avendo recentemente trascorso in Germania due settimane, nelle quali ha potuto osservare e respirare da vicino l’attuale atmosfera tedesca in fatto di immigrazione, vi è una sorta di volontaria, quanto suicida, cecità della maggior parte della popolazione tedesca di fronte all’esistenza di un macroscopico problema di integrazione con gli immigrati musulmani. Continua a leggere

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Vi scrivo da giornalista l'incontro mondiale delle famiglie a Dublino

Anche in questo caso, invitiamo il lettore a cogliere il vulnus dell’articolo e le riflessioni, che sono interessanti e condivisibili, in gran parte, tralasciando il sedeplenismo dell’autrice, comunque arguta nell’analisi.
Segnalazione di Redazione BastaBugie

La situazione è grave se anche nella Chiesa (conciliare, n.d.r.) la lobby gay riesce a dettare l’agenda così spudoratamente
di Costanza Miriano

(LETTURA AUTOMATICA)
L’articolo di James Martin nel suo miglior travestimento – la vittima – mi costringe a fare qualche riflessione su questa dolorosissima vicenda degli abusi di McCarrick: il sacerdote gesuita, sempre più esplicito nella sua militanza omosessualista, lamenta la caccia alle streghe contro i sacerdoti “gay” in un articolo ritwittato da Spadaro, che peraltro supponevo “fedelissimo” di quel Papa che dice che gli omosessuali in seminario al minimo sospetto manco ci devono entrare. Purtroppo la lamentela e il vittimismo sono i cavalli di battaglia dei militanti (non a caso un tratto più spesso femminile che maschile della personalità). A forza di lamentarsi e di fare le vittime, a forza di parlare di discriminazione e non accoglienza, le persone omosessuali hanno al contrario con estrema aggressività e violenza ideologica imposto la loro agenda a tutti i livelli.
NON CHIEDONO DI NON ESSERE DISCRIMINATI, VOGLIONO COMANDARE
Prima ci sono riusciti con diversi governi, imponendo il loro ruolino di marcia, bloccando parlamenti per mesi, tradendo le priorità della realtà, inventando un mondo in cui le persone omosessuali sono vittime di cattiverie e violenze quotidiane ed è urgentissimo in nome dei diritti civili occuparsi di questo, più urgente della povertà, della scuola, della disoccupazione. Perché come dice Bret Easton Ellis, loro non chiedono di non essere discriminati, loro vogliono comandare. Un’agenda presumibilmente dettata da una regia che non so decriptare, ma i cui effetti sono lampanti (come altrimenti spiegare, per esempio, le parole di commiato di Gentiloni, la sua eredità politica: “sono fiero di aver guidato un governo che ha fatto le dat, e di essere di un partito che ha fatto le unioni civili”?). Adesso lo stanno facendo – occupare il centro della scena oscurando il resto – nella Chiesa, con la conseguenza che in questo momento anche tanti uomini di fede santa e dottrina solidissima non hanno più il coraggio di dire sull’omosessualità la verità, cioè che è un disordine, e che i rapporti omosessuali sono un peccato. O magari la dicono, ma durante la giornata contro l’omofobia, dunque piegandosi ai diktat di un’agenda imposta alla Chiesa dall’esterno, e totalmente non reale rispetto alle vere necessità dei fedeli (io ho bisogno di qualcuno che mi ricordi che il mio problema sono io, non gli altri che mi trattano male).
Come al solito la Chiesa arriva a saldi finiti, e mentre i preti omosessuali sono consultori di Dicasteri, fanno corsi per insegnare la fedeltà omosessuale, e poi su su salendo di grado fanno carriera e gestiscono immobili e soldi e porpore cardinalizie, dettano la scaletta dei giornali, la Chiesa sembra ancora credere alla bufala della sofferenza di coloro che non si sentono accettati. Magari alcuni ci credono sinceramente, ma perché non conoscono la realtà. Le persone con attrazione verso lo stesso sesso soffrono perché soffrono, non perché non accettati, cosa peraltro sempre più falsa (sto ancora aspettando che ci raccontino una storia vera su questo, di qualcuno maltrattato nella Chiesa per la sua inclinazione). Il magistero è rimasta la loro unica speranza di uscire dalla loro sofferenza, che non passa se tutti fanno pat pat sulla spalla. Non passa finché non viene affrontata.
PSICHIATRIA, LA PAROLA CENSURATA
Il Papa lo ha accennato in aereo, da piccoli si può intervenire con la psichiatria. Lui poi ha aggiunto “intorno ai venti anni non più”, ma io conosco persone che hanno affrontato e vinto questa battaglia anche molto dopo i venti anni, perché hanno avuto al loro fianco qualcuno che ha detto loro la verità. Un cattolico. Perché il lavoro medico da solo non basta, serve anche quello spirituale.
La Sala Stampa nel bollettino ufficiale ha poi corretto l’affermazione, scrivendo “si possono fare tante cose” e togliendo la parola psichiatra. L’instancabile Martin arrampicandosi sugli specchi si è affrettato a spiegarci che il Papa intendeva dire che lo psichiatra serve ai bambini perché si sentono discriminati. Dopo i venti anni, allora, caro Martin, non c’è più discriminazione? Allora tutta la storia dell’omofobia dunque è falsa? Scegli. O ammetti che il Papa ha detto quello che ha detto – psichiatra, c’è la registrazione – proprio perché intendeva parlare di cura o ammetti che l’omofobia non esiste e quindi come dici tu non serve più lo psichiatra che serviva da bambini.
Non so perché questa correzione, e non so perché tutto questo avvenga, non sono brava con le trame. Forse il Papa nel mea culpa per gli abusi in Pennsylvania non ha nominato la parola omosessualità proprio per non offendere, non far sentire nessuno non accolto, per non gettare sale nella ferita dell’omosessualità che già fa male da sola. Forse voleva solo parlare degli abusi e non della piaga della Chiesa, perché non tutti gli omosessuali, certo, commettono abusi, e voleva evitare il rischio dell’identificazione dei due fenomeni. Certo, non tutti gli omosessuali commettono abusi, ma la stragrande maggioranza degli abusi è compiuta da omosessuali. E la pratica omosessuale tra preti adulti consenzienti è un abominio, indipendentemente dal consenso. E’ un abominio prima di tutto per chi la compie e un padre di quei sacerdoti deve condannarla, per il bene loro e della loro anima, per la loro salvezza eterna e per la loro vita qui. Se, come noi crediamo e annunciamo, l’omosessualità è un disordine, questo influisce su tutta la vita del sacerdote. Noi non siamo maschio o femmina solo a letto, lo siamo nel modo di guardare al mondo, nei giudizi, nell’affettività, nel modo di amare gli altri. Al sacerdote è richiesta una virilità persino superiore di quella che è richiesta a un laico, a uno sposato. Il sacerdote in confessionale ha bisogno di un sacco di testosterone. E anche nel suo darsi e morire per i fedeli come Gesù realizza la chiamata a essere profondamente uomo. Un sacerdote omosessuale che non combatte la propria inclinazione non può essere un buon sacerdote, e la Chiesa non deve avere paura di dirlo, e infatti il Papa lo dice: non devono neanche entrare in seminario. Non è che gli omosessuali non siano virili, è che si sentono feriti nella loro virilità, e vanno aiutati a tornare fieri di essere veri uomini, qualunque ferita abbiano subito. La vera accoglienza è dire la verità con dolcezza.
PERCHÉ TUTTA QUESTA CAUTELA?
Siamo tutti in un cammino di costante conversione. Siamo tutti peccatori e tutti ci confrontiamo con un disordine (magari uno solo!). I nostri disordini ci impediscono di essere uniti al Signore e di vivere in modo fecondo e ordinato la nostra vita. Quando per esempio si vive in una situazione di adulterio, tutta la vita entra in una sorta di schizofrenia, e non si riesce a fare nulla delle cose normali con il cuore indiviso. Tutta la vita diventa adultera, perché l’affettività è il nostro centro, e la Chiesa la custodisce con grande sapienza. Per questo il sesto comandamento, per questo Humanae Vitae, per questo l’indissolubilità.
Non so perché tutta questa cautela, ma se è per non allontanare nessuno, per far sentire tutti accolti, per non essere divisivi, forse vale la pena guardare cosa è successo a tutti i governi gayfriendly negli ultimi tempi. Sono stati quasi tutti cancellati, travolti, spariti. Una esilissima minoranza ha vinto risucchiando la scena, la maggioranza non l’ha sentita come una priorità, e ha votato di conseguenza. Comunque la si pensi, ciò che è chiaro nella percezione comune è che la causa omosessualista non può imporsi in questo modo ideologico e falso. Quindi, se l’obiettivo sono i consensi, mi pare che nella Chiesa stia un po’ succedendo quello che è successo negli scenari politici di molti paesi: Hollande, Cameron, Renzi, Zapatero, Hillary Clinton avevano tutti i media a favore, ma la percezione comune era molto lontana dalla loro narrazione imposta dall’alto. Nella Chiesa non si vota, e i suoi veri figli rimarranno amanti di questa madre per quanto sporche possano essere le sue vesti. Però tanti stanno attraversando uno smarrimento e una sofferenza: tante parole chiarissime e buone sono state dette, ma forse qualche gesto ha creato confusione.
Perché per esempio al posto di Martin a Dublino non è andato a parlare Fr. Mike Schmitz che ha scritto un meraviglioso libro sull’attrazione verso lo stesso, pieno di intelligenza e comprensione e delicatezza, ma in linea con il magistero? E’ lo stesso sacerdote che tiene corsi agli uomini sulla virilità, su come essere veri uomini cristiani, e che è amatissimo e seguitissimo, che sa infiammare i cuori con l’orgoglio di appartenere a Cristo, senza però mai attaccare nessuno. In più, come bonus, ha fatto anche due Ironman. Per me molti sacerdoti sono supereroi, ma se nuotano per 4 chilometri, pedalano per 180 e poi corrono una maratona, be’, lo sono anche di più.
Nota di BastaBugie: Lupo Glori nell’articolo seguente dal titolo “Non solo padre Martin, da Dublino indicazioni per una nuova pastorale LGBT” parla di ciò che è emerso dal recente incontro mondiale delle famiglie a Dublino… e non c’è da stare allegri.
Ecco l’articolo completo pubblicato su Corrispondenza Romana il 29 agosto 2018: Continua a leggere

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Ha vilipeso la religione, in carcere l’attore Toledo


Segnalazione di Corrispondenza Romana
Finalmente c’è qualcuno che dice basta. Il tribunale di Madrid ha emesso un ordine di carcerazione nei confronti dell’attore Willy Toledo (nella foto), che ha del tutto ignorato due citazioni in giudizio, rifiutandosi di recarsi a testimoniare a seguito della denuncia sporta dall’Associazione spagnola degli Avvocati Cristiani nei suoi confronti.
Toledo è accusato di aver ripetutamente e gravemente offeso la sensibilità religiosa con i suoi commenti pubblicati su Facebook nel luglio scorso, commenti addirittura non riproponibili. Ora la magistratura ne ha ordinato la detenzione e gli ha intimato anche di comparire di fronte al giudice il prossimo 13 settembre. Gli Avvocati Cristiani chiederanno alla Corte in tale occasione di valutare anche se non sussista un reato di odio per altre dichiarazioni rilasciate nel corso di un faccia a faccia televisivo dall’attore, che prevedibilmente si difende agitando a vanvera il solito, pretestuoso mantra della «libertà di espressione». Continua a leggere

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Alcune domande inquietanti sul caso “Kim Davis”

Mentre Bergoglio sembra aver convocato alcuni vaticanisti e canonisti, oltre a Francesco Coccopalmerio per studiare una formula per punire Viganò, sembra assai interessante leggere questo articolo, ove vengono attribuiti titoli ecclesiastici cattolici agli occupanti dei Sacri Palazzi, perché il sito è ufficialmente sedeplenista
Segnalazione di Corrispondenza Romana 

di Emmanuele Barbieri
La documentazione fornita dall’arcivescovo Viganò in merito al “caso Kim Davis” fa molto più che smentire la versione dei fatti presentata dall’omosessuale dichiarato Juan Carlos Cruz sul New York Times secondo il quale papa Francesco avrebbe licenziato il nunzio Viganò perché “colpevole” d’avergli sabotato il viaggio in USA nel 2015 organizzando un incontro, non voluto dal Papa, con la signora Davis, paladina della battaglia contro le “nozze gay”.
Secondo Cruz il nunzio Viganò avrebbe fatto incontrare papa Francesco con la signora Davis senza che il Papa lo volesse e allo scopo di sabotare la politica bergogliana di apertura alle istanze liberal dell’allora amministrazione Obama. Ne sarebbe seguita l’ira papale e la decisione di licenziare Viganò. Ora però monsignor Viganò fornisce documenti che attestano oltre ogni dubbio che: Continua a leggere

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"Mons". Schneider interviene sul documento dell’arcivescovo Viganò

CHI SOSTIENE IL DOCUMENTO DI VIGANO’
Anche in questo caso si tenga presente che i titoli ecclesiastici sono da intendersi come riferiti alla “Contro-Chiesa” conciliare, non alla Chiesa cattolica. In questo caso c’è divisione nella Contro-Chiesa. Esce allo scoperto un conservatore a difesa di Viganò. Grave l’attacco alla Chiesa, come se non fosse SANTA, ma fa parte del fallibilismo tipico pure dei conservatori consiliari. (N.d.R.)
Segnalazione di Corrispondenza Romana

Pubblichiamo in anteprima in Italia il testo che S. E. Mons. Schneider, vescovo ausiliare di Santa Maria in Astana, ha scritto in sostegno al documento di S. E. Mons. Carlo Maria Viganò, pubblicato il 26 agosto scorso sul quotidiano La Verità e dai blog di Marco Tosatti e Aldo Maria Valli.

Riflessione sulla “testimonianza” dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò pubblicata il 22 agosto 2018

È un fatto raro ed estremamente grave nella storia della Chiesa che un vescovo accusi pubblicamente e specificamente un Papa regnante. In un documento pubblicato recentemente (il 22 agosto 2018), l’arcivescovo Carlo Maria Viganò assicura che da cinque anni papa Francesco era a conoscenza di due fatti: che il cardinale Theodor McCarrick aveva commesso reati sessuali con suoi seminaristi e con suoi sottoposti, e che vi erano sanzioni nei suoi confronti imposte da papa Benedetto XVI.

L’arcivescovo Viganò ha inoltre confermato la sua dichiarazione con un giuramento sacro fatto in nome di Dio. Non c’è, quindi, nessun motivo ragionevole e plausibile per dubitare del contenuto veritiero del documento dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò. Continua a leggere

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L’immigrazionismo dettato dalla Massoneria esoterica

Segnalazione Corrispondenza Romana
di Fabio Cancelli
A Lecce il 24 novembre 2017 si è tenuta la Tavola Rotonda sul tema “Dall’immigrazione all’accoglienza passando per lo Ius Soli”, promossa dall’Ispettorato Regionale di Puglia e Lucania della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA) di “Palazzo Giustiniani” (Roma).
Si tratta del Rito Scozzese composto da Maestri Massoni del Grande Oriente d’Italia Palazzo Giustiniani (GOI). La Tavola Rotonda ha avuto il patrocinio della Provincia e del Comune di Lecce e della Camera Capitolare (cioè, in gergo massonico, la Loggia del 18° grado) “Giosué Carducci” di Lecce. All’evento hanno preso parte anche Leo Taroni, l’on. Federico Massa del PD, il giornalista Alessandro Cecchi Paone (omosessuale dichiarato, http://pernientecandida.corriere.it/2016/05/23/cecchi-paone-e-il-tg4-fede-mi-odia-pannella-mi-amava/?refresh_ce-cp, massone del GOI, sostenitore di matrimoni omosessuali e unioni civili: https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Cecchi_Paone).
Chi è Leo Taroni ? Imprenditore, iniziato massone nel 1970 nella loggia Dante Alighieri del GOI di Ravenna. Dal 2005 è 33° grado del RSAA, dal 2015 è Sovrano Gran Commendatore del RSAA di Palazzo Giustiniani e Presidente della Confederazione dei Supremi Consigli Europei del RSAA. Al seguente link c’è il ricco curriculum massonico di Leo Taroni: http://www.iskrae.eu/leo-taroni-luomo-dalle-mille-cariche-massoniche/. Illuminante è stato il discorso di Leo Taroni 33° a quella Tavola Rotonda, riportato sul website del RSAA: “Accoglienza: una scelta dettata dall’intelletto”: http://www.ritoscozzese.it/accoglienza-scelta-dettata-dallintelletto/
Il Capo del RSAA di Palazzo Giustiniani traccia una breve storia dell’immigrazione, dall’antichità fino ai nostri giorni. L’immigrazione è da lui ritenuta «un fenomeno fisiologico sovente legato all’evolversi della natura che ci circonda». Dunque un qualcosa di necessario, legato all’evoluzione… Le ragioni dell’immigrazione sono varie: accresciute esigenze alimentari, mutazioni climatiche, guerre. Continua a leggere

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Sconcertante, la Francia sdogana la pedofilia

Segnalazione Corrispondenza Romana

Incredibile. Un’immoralità perversa e demoniaca sta dilagando sempre più, come un virus mortifero, in un Occidente rimasto senz’anima.

L’ultima notizia in ordine di tempo giunge dalla Francia: una nuova normativa appena approvata dall’Assemblea Nazionale non fissa alcuna età minima per intrattenere relazioni sessuali consenzienti. Ciò significa che, anche qualora il “partner” fosse un minore, non è più possibile parlare di stupro. Questo spalanca le porte alla più bieca pedofilia, se l’atto avvenisse in assenza di «violenza, minaccia, coercizione o sorpresa», come se il consenso di un minore avesse, in termini di maturità, lo stesso valore di quello di un adulto.
Forte l’indignazione popolare verso tale sconcertante legge, soprattutto le organizzazioni, come il Consiglio francese delle associazioni per i diritti dell’infanzia, ed i genitori hanno espresso in merito la più ferma condanna, accusando il Parlamento ed il governo di aver tradito i minori. La magistratura si è, ad esempio, rifiutata di perseguire un 28enne ed un 30enne per lo stupro commesso su due bimbe di 11 anni, in quanto gli avvocati dell’accusa non sono riusciti a dimostrare l’assenza di consenso da parte delle piccole. Incredibile. Il che dimostra quanto sostenuto dall’ex-ministro per i diritti delle donne, Laurence Rossignol: benché la norma, per i ragazzi al di sotto dei 15 anni, caratterizzi come «vincolo morale o sorpresa» l’abuso «della vulnerabilità della vittima, che non ha il necessario discernimento per questi atti», categorie giuridiche come quelle di «vulnerabilità» e «discernimento» lasciano margini interpretativi troppo ampi ai pedofili, per sfuggire a qualsiasi pena o sanzione. Continua a leggere

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Spagna: ignoti imbrattano statua a Santiago


Segnalazione Corrispondenza Romana
È meta da secoli di pellegrinaggi, ma questo non ha fermato mani profanatrici, dall’imbrattare di blu una statua romanica in marmo della facciata della cattedrale di Santiago de Compostela: sfregiato il volto, su parte del corpo è stata scritto «Kiss», con riferimento ad una band degli Stati Uniti, nota nel genere heavy metal per i suoi suoni estremi, più volte accusati di proporre una musica satanica.
I servizi municipali hanno impiegato ore per cancellare disegni e scritte, ora la Polizia sta indagando, per individuare i responsabili, analizzando anche i video registrati dalle telecamere di sicurezza. Continua a leggere

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Il rivoluzionario criterio della morte cerebrale

Segnalazione Corrispondenza Romana

di Alfredo De Matteo
Storicamente il medico era chiamato a certificare con un atto ufficiale la morte del paziente, ossia a testimoniare ufficialmente un fatto già avvenuto. Negli ultimi decenni invece egli ha cambiato di ruolo: da semplice accertatore di un evento oggettivo e facilmente verificabile a vero e proprio arbitro della vita e della morte delle persone.
Infatti, con l’introduzione del criterio della morte cerebrale non solo si è preteso di fissare il momento esatto del trapasso ma anche di stabilirlo tramite l’utilizzo di sofisticati strumenti diagnostici. In altri termini, oggigiorno sono i soli addetti ai lavori che possono valutare quando un paziente è morto oppure no. La comunicazione massmediatica ha il compito di recepire il nuovo criterio di morte e di presentarlo acriticamente al grande pubblico come un dato di fatto acquisito. Continua a leggere

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