Veneto, le maestre cancellano il nome di Gesù dalla canzoncina di Natale: bimba si ribella e vince


Unʼalunna di 10 anni ha lanciato una petizione, sottoscritta dalla quasi totalità dei bimbi in aula, costringendo le maestre alla retromarcia

Per non offendere la sensibilità degli alunni non cattolici, le maestre di una scuola elementare della Riviera del Brenta, al confine tra le province di Venezia e Padova, avevano cancellato il nome di Gesù da una canzoncina di Natale imparata per la recita. Ma una bambina di 10 anni si è ribellata e, dopo aver raccolto le “firme” tra i compagni di classe, ha vinto la sua battaglia: Gesù ha così ripreso il suo posto nella canzone.
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Il vangelo secondo Giuda – Perché il dodicesimo apostolo tradì?

image.pngSegnalazione di Andrea Giovanazzi

il prossimo 9 novembre avremo nostro ospite il famoso scrittore cattolico Rino Cammilleri che presenterà il suo libro “Il mio nome è Giuda”.
 
Perché Giuda consegna Gesù al Sinedrio dopo averlo seguito per tre anni? Il Messia sperato, compie miracoli inauditi. Nonostante questo Giuda è spiazzato da ciò che vede e sente intorno a sé. Osserva, rimugina, tentenna, è diviso tra ansie e incertezze, dubbi e tormenti, tanto comprensibili in un uomo quanto inammissibili in uno in cui Gesù ha riposto una fiducia così grande.
Perché il dodicesimo apostolo tradì? Orgoglio? Superbia? 
Ma soprattutto, quale monito ed insegnamento possiamo cogliere affinché ancora oggi non commettiamo i medesimi errori nel tradire Colui che duemila anni or sono ci ha insegnato la Via della Vita, della Verità e della Libertà.
L’appuntamento è per venerdì 9 novembre 2018 presso l’aula magna delle scuole elementari di Volano (TN) in via Raffaelli alle ore 20:30.
Cortesemente diffondi l’evento presso i tuoi contatti, grazie!
 
Il vangelo secondo Giuda – Perché il dodicesimo apostolo tradì?
Venerdì 9 novembre 2018 – Ore 20:30
Aula Magna delle Scuole Elementari
via Raffaelli – Volano (TN)
Incontro con
Rino Cammilleri
Giornalista e scrittore
Autore del libro “Il mio nome è Giuda”
Organizza
Associazione Culturale “La Torre”
L’evento su Facebook

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Che bello, è ritornato il nemico

di Claudio Risé
Che bello, è ritornato il nemico
Fonte: Claudio Risé
Tira aria nuova. Lo provano le parole: quelle ripetute fino allo sfinimento decadono e tra lo stupore generale ne tornano di antiche. Più secche, irritanti, ma forse anche più vere. Per esempio torna in auge la parola nemico, detta così, senza tante storie. Come ha fatto Donald Trump da Helsinki, prima dell’incontro con Vladimir Putin, quando in un’intervista alla televisione americana Cbs ha detto: “Penso che l’Unione europea sia un nemico. Non lo credereste, ma gli europei sono dei nemici”. L’affermazione non è presentata come una questione personale, anche se il grande pupazzo gonfiato con un Trump-infante con pannolino e cellulare in mano, issato nel cielo per 16 mila sterline davanti al Parlamento di Londra con la benedizione del sindaco Sadiq Khan avrà di sicuro avuto la sua parte nella questione, e altrettanto i cortei anti Donald nelle strade di Helsinki da dove il Presidente ha rilasciato l’intervista. Ma Trump rassicura: i nemici esistono, non è uno scandalo, né una novità. Anzi: “non significa che sono cattivi”, ha continuato il presidente Usa. “Significa che sono in competizione con noi”. Ecco un’altra volta il bambino con il suo scandaloso grido che sta cambiando il mondo: il Re è nudo.
Non siamo tutti amici. Non facciamone però una tragedia. Era la storia che ci raccontavano prima che era una farsa. Subito interviene allora lo spiumacciato establishment europeo con le accorate smentite e ferme condanne, come da copione: il Presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk assicura che no! “Usa e Ue sono ottimi amici! Chiunque dica che sono nemici diffonde fake news”, brandendo il luogo comune più usato e usurato del momento per cercare di sistemare tutto. In realtà la fake new, durata fin troppo tempo, è quella che: “siamo tutti amici”. La novità assoluta è il ritorno in grande spolvero della categoria linguistica, affettiva e cognitiva dell’amico-nemico, che presiede da sempre alla vita umana, alle relazioni tra le persone, e naturalmente anche tra gli Stati. Ebbene sì: è vero che non ci vogliamo sempre bene; ma in ciò non c’è niente di male e non è il caso di farne chissà che storia. In genere, come dice il Puer Robustus Donald Trump è semplicemente perché “siamo in competizione”: meglio ammetterlo, piuttosto che truccare le carte. Continua a leggere

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La Speranza, la piccola bambina che tiene per mano…

di Danilo Quinto
Non è adatto, sia per la sua lunghezza, sia per i suoi intendimenti, a coloro che vanno di fretta.

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“Signore, ci sei tu, mi basti tu”. Questo dice colui che ha fede di fronte alle umiliazioni, agli scoraggiamenti, alle sofferenze, alle ingiustizie, alle sconfitte che subisce nel suo percorso terreno.
Quando l’uomo che ha fede si sente prostrato e vive una fatica che per lui è insostenibile – anche rivolgendosi umilmente a Dio per chiederGli aiuto e sostegno – proprio allora esercita la fede. Nel fondo più profondo della sua vita, la risposta dell’uomo a questo stato di prostrazione può squarciare e aprire il Cielo. Renderlo forte rispetto a qualsiasi tipo di evento terreno si verifichi.
Gesù esprime questa realtà della nostra vita con l’immagine della “porta stretta”. Dice (Lu, 13, 24): “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno”Continua a leggere

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