«Persecuzione dei cristiani? Ormai siamo a un passo dal genocidio»


È questa la conclusione del rapporto indipendente commissionato dal ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt. Abbiamo chiuso gli occhi fino ad ora per colpa del politicamente corretto
«Il livello e la natura della persecuzione dei cristiani è ormai vicina a rientrare nei parametri internazionali adottati dall’Onu per la definizione di genocidio». È quanto si trova scritto, nero su bianco, nel rapporto indipendente sulla persecuzione dei cristiani commissionato nel dicembre 2018 dal ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt, e pubblicato giovedì. Si tratta di una prima versione provvisoria, quella definitiva uscirà invece in estate.
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FONTE – https://www.tempi.it/persecuzione-dei-cristiani-ormai-siamo-a-un-passo-dal-genocidio/

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La congiura di morte della Francia contro Vincent Lambert

Ieri il Consiglio di Stato, ignorando la perizia dei medici, ha sentenziato che il paziente tetraplegico di 42 anni deve morire di fame e di sete
Ormai non c’è alcun dubbio: la Francia vuole che Vincent Lambert muoia di una morte orribile. L’accanimento giudiziario nei confronti del paziente 42enne tetraplegico non ha precedenti. Ieri, per la seconda volta, il Consiglio di Stato ha convalidato l’interruzione dell’alimentazione e idratazione dell’uomo e padre in stato di minima coscienza da 11 anni. La decisione medica è stata presa dall’ospedale Chu Sébastopol di Reims il 9 aprile 2018 e autorizzata dal tribunale amministrativo di Châlons-en-Champagne a gennaio.
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fonte – https://www.tempi.it/la-congiura-di-morte-della-francia-contro-vincent-lambert/

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La "Chiesa" di Norvegia si scusa per essere stata anti-abortista

 

Al piccolo passo del governo scandinavo contro l’aborto si contrappone il grande balzo dei vescovi luterani a favore della causa pro-choice: «L’aborto rende migliore la società»
 Mentre la politica pone un freno al liberalismo sociale facendo “marcia indietro” sull’aborto e la bioetica, i vescovi della Chiesa di Norvegia, la più diffusa del Regno scandinavo, si scusano per avere avuto in passato un atteggiamento antiabortista, promettendo un “passo avanti” per favorire una discussione libera e aperta sul tema.

PROTEGGERE I NON NATI NON FAVORISCE IL DIALOGO

Sembra una barzelletta ma non lo è: il 15 febbraio scorso i presuli della Chiesa luterana ed evangelica, alla quale appartiene quasi l’80 per cento della popolazione (circa 3 milioni e 750 mila fedeli), hanno rilasciato una dichiarazione bizzarra: «La Chiesa è stata a lungo impegnata contro l’aborto: una sfida etica, umana e politica. Quando la legge sull’aborto è stata discussa e adottata negli anni Settanta, la Chiesa si oppose in modo chiaro ai cambiamenti introdotti. I sacerdoti hanno criticato senza mezzi termini la legge allo scopo di proteggere la vita non nata. Oggi ci rendiamo conto che l’argomentazione della Chiesa non ha consentito un buon dialogo. È tempo di creare un nuovo clima».

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Volete acquistare un bambino? A Bruxelles c’è la fiera dell’utero in affitto

di Leone Grotti
Volete acquistare un bambino? A Bruxelles c’è la fiera dell’utero in affitto
Fonte: Tempi
Con quale coraggio l’Europa parla di diritti? Con che faccia si riunisce per discutere di accoglienza, migranti, trasparenza, integrità, uguaglianza? Ieri e oggi si svolge per il quarto anno consecutivo a Bruxelles, nel cuore dell’Unione Europea, la fiera “Men Having Babies“, dedicata alle coppie gay che vogliono comprarsi un bambino con l’utero in affitto.

I CATALOGHI. All’interno delle sale del lussuoso hotel Hilton, frotte di uomini distinti e facoltosi maneggiano cataloghi stampati su carta lucida e patinata. Scorrono le foto delle donne che porteranno in grembo i “loro” figli, le surrogate, e che firmeranno appositi contratti che le obbligheranno a rinunciare a quei neonati portati in grembo per nove mesi.

SODDISFATTI O RIMBORSATI. Le coppie omosessuali che si recano alla fiera sfogliano le offerte “soddisfatti o rimborsati” per procurarsi bambini su misura a prezzi variabili, a seconda della “qualità”. Si va da un minimo di 95 mila dollari a un massimo di 160 mila. Consultano pacchetti completi con tutti i servizi: accompagnamento psicologico, assistenza legale, fornitura di ovuli e anche sperma (alla bisogna), fornitura di madre surrogata, voli e hotel nei paesi individuati dove farla partorire, eccetera. Continua a leggere

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Gli anglicani sono a un passo dall'estinzione

Solo l’11% dei britannici si dice anglicano e tra i giovani (17-22 anni) il dato scende al 2%
di Leone Grotti

(LETTURA AUTOMATICA)
La religione sembra in via d’estinzione in Gran Bretagna, dove sempre meno persone aderiscono a una fede, e la Chiesa di Inghilterra potrebbe essere la prima a sparire. Secondo l’ultima ricerca di NatCen, sette persone su 10 sotto i 24 anni non hanno una religione e solo il 2 per cento dei giovani tra i 17 e i 22 anni si dice anglicano.
ANGLICANI IN CALO
La ricerca British Social Attitudes, che viene effettuata ogni anno, si basa sulle risposte di 3.000 persone di tutte le età sulle tematiche più differenti. Il 52 per cento degli intervistati ha dichiarato di non avere una religione, contro il 41% del 2002. In particolare, se nel 2002 il 31% degli intervistati dichiarava di essere anglicano, oggi i fedeli sono scesi al 14 per cento.
Se si considerano solo gli ultrasessantenni la quota di fedeli aumenta al 30 per cento, una diminuzione netta rispetto al 2002 (52 per cento). Nella fascia d’età 45-54 anni, gli anglicani dal 2002 sono passati dal 35 all’11 per cento. Mentre per quanto riguarda i ventenni, come detto, solo il due per cento si riconoscono nella Chiesa d’Inghilterra. Sembrano avverarsi le parole pronunciate nel 2013 dall’ex arcivescovo di Canterbury Rowan Williams: «Siamo a una generazione dall’estinzione». Continua a leggere

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Belgio, eutanasia a 11enne con fibrosi cistica. Scelta “libera”?

Secondo la legge la morte del paziente deve essere prevedibile entro breve tempo. Ma per la fibrosi cistica si parla di «aspettativa media di vita intorno ai 40 anni», senza considerare i progressi della medicina
 di Leone Grotti

 Tre minori sono stati uccisi in Belgio con l’eutanasia. La legge che estende la “buona morte” anche ai minori è entrata in vigore il 2 marzo 2014 e se nei primi due anni non è pervenuta (almeno ufficialmente) nessuna richiesta, tra il 2016 e il 2017 hanno ricevuto l’iniezione letale tre bambini di 9, 11 e 17 anni.

LE PATOLOGIE. La Commissione federale di valutazione e controllo dell’eutanasia non ha fornito i dettagli medici dei singoli casi. Si sa solamente che il 17enne era affetto da distrofia muscolare di Duchenne, il bambino di nove anni soffriva di tumore al cervello, mentre quello di 11 aveva la fibrosi cistica.

COSA DICE LA LEGGE. La legge non prevede limiti di età per richiedere l’eutanasia. Un bambino può ottenere la “buona morte” quando: si trova in uno stato di sofferenza fisica o psichica giudicato soggettivamente costante e insopportabile, si trova in una condizione per cui la morte è prevedibile entro breve tempo, è in grado di discernere e uno psicologo o uno psichiatra accerta che «ciò che esprime è ciò che comprende». La richiesta deve inoltre essere libera e non condizionata e ottenere il consenso di entrambi i genitori.
SCELTA LIBERA? Davanti a questi criteri, e non conoscendo i casi specifici perché la commissione non ha voluto diffondere i dettagli, ci si può porre delle domande soprattutto riguardo al bambino affetto da fibrosi cistica. È credibile che a soli 11 anni abbia compiuto liberamente la scelta di morire, senza essere influenzato da terzi, comprendendo pienamente ciò che questa scelta comportava? È credibile che, qualora sia stato fatto, il bambino abbia compreso quali erano le strade terapeutiche che poteva intraprendere per evitare l’eutanasia?
FIBROSI CISTICA. Ci si può chiedere inoltre anche se la legge sia stata rispettata laddove prevede che la morte sia prevedibile entro breve tempo. Secondo la Lega italiana fibrosi cistica, nel nostro paese si verificano 200 nuovi casi all’anno. Oggi quasi 6.000 bambini, adolescenti e adulti affetti dalla patologia vengono curati in centri specializzati. Secondo la Fondazione ricerca fibrosi cistica, «oggi ci sono più adulti che bambini con fibrosi cistica. Le statistiche suggeriscono un’aspettativa mediana di vita intorno ai 40 anni: queste previsioni sono in continuo miglioramento grazie ai progressi della ricerca». Negli Stati Uniti la speranza di vita media con questa malattia è di 43 anni. Inoltre, spiega la Lega italiana, «le terapie hanno avuto negli ultimi anni notevoli sviluppi. Infatti, accanto a una terapia dei sintomi adesso si comincia a disporre di terapie personalizzate che curano il difetto di base in alcune forme e si spera che, entro alcuni anni, tutte le mutazioni genetiche saranno curabili».
«EUTANASIA NORMALIZZATA». I casi variano molto l’uno dall’altro, ma in assenza dei dettagli clinici è comunque lecito domandarsi se l’eutanasia fosse l’unica possibilità per questo bambino. In Belgio la “buona morte” è una scelta sempre più comune e accettata: se nel 2004 hanno ricevuto l’iniezione letale 349 persone, nel 2017 ben 2.309. Come constatato da un esperto belga che lavora presso il Centro di etica biomedica, Chris Gastmans, «l’eutanasia dopo 15 anni è ormai qualcosa di normale, è considerata un nuovo modo di morire. La gente in Belgio considera ormai l’eutanasia un diritto e crede che sia un modo normale e buono di morire».
Foto Shutterstock

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Perché nel paradiso svedese vanno forte gli estremisti? Perché non è un paradiso

di Rodolfo Casadei
Perché nel paradiso svedese vanno forte gli estremisti? Perché non è un paradiso
Fonte: Tempi
È il paese industrializzato che si è ripreso meglio dalle conseguenze della crisi finanziaria globale del 2008, il secondo migliore di tutta l’Unione Europea per tasso di disoccupazione (5,9 per cento) e il primo per tasso di occupazione (82 per cento della manodopera); il suo Pil cresce al ritmo del 3 per cento annuo grazie anche agli investimenti in sviluppo e ricerca, i più alti di tutta Europa (3,3 per cento del Pil) ed è posizionato al primo posto nelle classifiche mondiali dello sviluppo sostenibile, delle opportunità imprenditoriali e della competitività economica. Eppure alle elezioni previste per domenica 9 settembre il suo principale partito di governo rischia di registrare il peggiore risultato degli ultimi 100 anni, mentre i due partiti di opposizione di estrema sinistra e soprattutto di estrema destra sono accreditati del miglior risultato della loro giovane storia.

Com’è possibile? È possibile se siete in Svezia, e se ai dati socio-economici più belli del mondo o d’Europa si affiancano statistiche inquietanti come quelle che ultimamente sono balzate agli onori delle cronache: in un paese di 10 milioni di abitanti dove fino a 10 anni fa le sparatorie erano quasi sconosciute, ne sono state registrate ben 320 l’anno scorso, insieme a 110 omicidi e 7.226 stupri denunciati, il 10 per cento in più del 2016. Il 36 per cento delle donne dichiara di sentirsi in pericolo al calar della notte, e i verbali di polizia danno loro ragione: le denunce di violenze sessuali sono triplicate fra il 2012 e il 2016, interessando così il 4,1 per cento di tutte le donne, contro l’1,4 per cento di sei anni fa. Continua a leggere

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Per “romanizzare i barbari” servirebbero, innanzitutto, i “romani”

di Emanuele Boffi
Per “romanizzare i barbari” servirebbero, innanzitutto, i “romani”
Fonte: Tempi
Matteo Salvini ha detto di non credere all’ultima rilevazione Swg che dà la Lega al 32 per cento. Il ministro degli Interni e leader leghista fa bene ad essere cauto ben sapendo – come l’altro leghista Giancarlo Giorgetti – quanto sia volatile il consenso in Italia. Resta un fatto obiettivo, tuttavia, che la sua azione di governo (molto più che quella dei compagni grillini) riscuota le simpatie degli italiani. Perché? Perché questo avviene, sebbene quasi tutti i media non facciano altro che attaccarlo? È il rovello della sinistra che non riesce a capacitarsi del fatto che gli elettori proprio non capiscano che Salvini è “un barbaro”, “un fascista”, “un razzista”.

È un misunderstanding non solo italiano. Il 9 settembre si vota in Svezia, il paese del socialismo “buono”, dello statalismo dalla culla alla tomba e dove i partiti progressisti hanno sempre governato. Gli ultimi sondaggi ci raccontano che anche a quelle latitudini il partito di destra (populista, razzista ecc ecc) è in forte ascesa. Il Partito socialdemocratico è al 23,3 per cento, la destra xenofoba dei Democratici svedesi al 19,7. Probabile che poi tutto si risolva con la formazione di un governo di centrosinistra (vige il sistema proporzionale e le alleanze si fanno post voto), ma, anche in questo caso, l’osservatore neutrale non può non domandarsi quale sia il motivo del successo degli “impresentabili” di Jimmie Åkesson.

Altro esempio. Martedì sul quotidiano Italia Oggi il corrispondente da Berlino Roberto Giardina iniziava il suo articolo così: Continua a leggere

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Salvini indagato. Cosa succede ora?

Risultati immagini per Salvini indagatodi Redazione
La domanda che ci viene posta da più persone riguarda proprio che cosa succeda ora che il pm di Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati il Ministro degli Interni Matteo Salvini e il suo capo di gabinetto per “sequestro di persona”, a seguito degli otto giorni di divieto di sbarco dei migranti della nave Diciotti. Intanto, la prima cosa che succede è politica: la Lega triplica il consenso popolare e si prepara ad un autunno bollente per le questioni economiche come unica forza politica di centro-destra. La seconda è di natura tecnica e, vista anche la compattezza del governo attorno a Salvini, porterà, a nostro avviso, ad una probabile archiviazione. Come? Ecco le procedure:

Salvini indagato, atti al Tribunale dei ministri: i tempi e i precedenti

Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini risulta da ieri sera indagato (assieme al suo capo di gabinetto) dalla procura di Agrigento per la vicenda della nave Diciotti: dovrà rispondere dei reati sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Gli atti saranno trasmessi al Tribunale dei ministri che è l’organo di garanzia chiamato a giudicare la condotta della carica istituzionale. La procedura per arrivare al giudizio è laboriosa e prevede anche un voto parlamentare. Continua a leggere

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Sai qual è il problema dell'Africa?

Segnalazione di Redazione BastaBugie
di Costanza Miriano
L’incredibile racconto di un mio amico appena tornato da un lungo viaggio

(LETTURA AUTOMATICA)
Sai qual è il principale problema dell’Africa?
Il mio amico appena tornato da un lungo viaggio mi interroga, ma io sono preparata. Ho già pronta la lezione sullo sfruttamento delle risorse da parte dell’uomo bianco, la so, non l’ho capita bene ma la so dire. Ma prima che possa partire si risponde da solo. “E’ la stregoneria”.
E parte a raccontarmi una realtà incredibile, un mondo primitivo in cui se grandina forte e il raccolto è distrutto lo stregone sgozza un pollo, ne osserva il sangue e in base a quello decide quale donna andrà punita. Perché, si sa, è sempre colpa di una donna. Se c’è un uomo che odi con tutto il cuore, auguragli di rinascere donna in Africa, mi dice (non odio nessuno così tanto, e non credo nella reincarnazione, ma certo uno stage da donna africana per due mesi a qualcuno lo auspicherei, quasi quasi). La donna individuata come responsabile verrà cacciata dal villaggio, bandita, oppure a volte messa viva nell’acqua bollente o buttata nel fiume coi coccodrilli (se sopravvive era innocente). In certi casi, se la colpa della grandinata o di qualsiasi altro evento negativo verrà attribuita con certezza a lei – secondo una cultura per cui nulla succede per motivi naturali o spiegabili scientificamente – verrà uccisa e le verrà mangiato il cuore. Continua a leggere

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