Destra radicale e mitologia borghese risorgimentale

Risultati immagini per Mussolini Contro-rivoluzionarioL’ANALISI
di Tomàs de Torquemada
Da vari anni, sulla spinta di nuova reviviscenza di un presunto nazionalismo italiano di radice positivista, laicista e massonica, certa Destra radicale italiana ha abbracciato la mitologia risorgimentale. Praticamente, la medesima mitologia che è alla base dello stato antifascista che, dalla fondazione della repubblica ad oggi, domina incontrastata con la immancabile benedizione della neo-Chiesa sovversiva, frutto della bufera conciliare dell’operazione Montini.
Ora non ci interessa divulgare di nuovo informazioni, dati, statistiche sul genocidio del Sud Italia e sulla rivoluzione massonico-borghese denominata risorgimento; il lettore interessato può consultare i testi del saggista napoletano Luigi Di Fiore (in larga parte pubblicati dalla UTET), quelli della storica Elena Bianchini Braglia, autrice peraltro di un’ottima monografia su Donna Rachele, i testi di Mattogno sulla Rivoluzione borghese in Italia o il fondamentale saggio “Il Genocidio: la conquista del Regno delle Due Sicilie, la mistificazione, il dolore della memoria, il ricordo dopo l’oblio” di Stefano Pellicanò, Calzone Editore, Crotone. Noi non riteniamo necessario riabilitare la storia preunitaria; non siamo clericalisti, non siamo reazionari né i ridicoli nostalgici commemoratori in divisa settecentesca di un passato finito, che non tornerà più. Noi siamo e saremo italiani e camerati contro-rivoluzionari, in quanto Romani, Cattolici e mediterranei. Non esiste né è mai esistita, né potrà esistere, altra Italia che non abbia Roma quale centro sacrale dell’Occidente e asse del mondo. Continua a leggere

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Tirannide a Norimberga

Segnalazione Arianna Editrice
di Paul Craig Roberts – 14/01/2018
Tirannide a Norimberga
Fonte: Come Don Chisciotte
Il  simulacro di processo in Norimberga contro un gruppo in qualche modo arbitrario di 21 nazisti superstiti nel 1945-46 è stato uno spettacolo orchestrato dal giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti Robert Jackson, che era il procuratore capo. Poiché sono stato per lungo tempo ammiratore di Jackson, ho sempre pensato che avesse fatto un buon lavoro.
La mia ammirazione per Jackson viene dalla sua difesa della legge come scudo del Popolo piuttosto che come arma nelle mani del governo e dal suo sostegno al principio giuridico conosciuto come “Mens Rea”; ovvero un delitto (per essere considerato tale-N.d.T.) richiede la volontarietà. Cito sovente  Jackson per la sua difesa di questi principi giuridici che sono il fondamento stesso della libertà. In effetti ho citato Jackson nella mia recente cronaca del 31 luglio. La sua difesa della legge come controllo sui poteri del governo gioca un ruolo centrale nel libro che ho scritto con Lawrence Stratton, “La tirannia delle buone intenzioni”. Continua a leggere

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A 130 anni dalla morte del gen. Kanzler

Segnalazione del Centro Studi Federici

Il 6 gennaio 1888 moriva il gen. Hermann Kanzler, comandante supremo dell’esercito pontificio dal 1865 al 1870. Ricordiamo il 130° anniversario della morte del generale con la voce dell’Enciclopedia Cattolica dedicata a Kanzler, curata da Paolo Dalla Torre (1910 – 1993), figlio di Giuseppe (direttore dell’Osservatore Romano dal 1920 al 1960) e autore de “L’anno di Mentana. Contributo ad una storia dello Stato Pontificio nel 1867”, pubblicato nel 1938 e sequestrato dal governo dell’epoca perché in contrasto con la oleografica storiografia risorgimentale.
Nel testo dell’Enciclopedia Cattolica emerge la profonda ammirazione e riconoscenza che ogni cattolico dovrebbe avere per il generale, che fu fedelissimo del Papa Re Pio IX e che consacrò la propria vita alla difesa e al servizio della Roma papale. In particolare Dalla Torre difende l’operato di Kanzler nelle concitate ore del 20 settembre 1870, rispondendo alle critiche dei detrattori (di ieri e di oggi). Il testo è integrato da alcune informazioni tratte da “Le carte Kanzler-Vannutelli dell’Archivio Vaticano” (Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, 2013), che abbiamo inserito tra parentesi.

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Il Sionismo in Italia e nella politica estera fascista

Segnalazione Edizioni di Ar

Spinelli, Livio
I libri del Borghese, 2013
Questo saggio raccoglie un insieme di memorie sulla vita degli ebrei italiani durante il Regime fascista; sulla politica di Mussolini verso le comunità israelitiche; sui sostenitori giudeo-fascisti di Jabotinsky. Fra gli aneddoti narrati da Spinelli c’è quella del colonnello Liuzzi, tra gli organizzatori delle imponenti parate in onore del Fuhrer il 6 maggio 1938; pochi mesi dopo, lo stesso Liuzzi venne congedato per motivi razziali, in quanto ebreo. Eppure, egli era uno dei tantissimi ebrei italiani che credevano nel Fascismo, apertamente favorevoli al Duce, che sostenevano la sua avventura sin dalle origini. Infatti, quel 23 marzo 1919, a Milano, la cerimonia di fondazione dei Fasci di combattimento si tenne in una saletta di piazza San Sepolcro, messa a disposizione di Mussolini da Cesare Goldman, finanziere e uomo politico ebreo. L’autore ricorda gli esponenti dell’ebraismo vicini al Duce, come la Margherita Sarfatti, sua amante, condirettrice della rivistaGerarchia ed autrice di Dux, la prima biografia di Mussolini, che contribuì a magnificare il Fascismo all’estero. Viene ricordata la Scuola Marittima per giovani ebrei di Civitavecchia, nata nel 1934 dall’accordo fra lo Stato italiano ed i seguaci di Jabotinsky; primo nucleo della moderna Marina di Israele, sorta quindi, con la ‘benedizione’ del Duce.
176 pagine, 16 € PER ORDINI: info@libreriaar.com  Continua a leggere

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